lunedì 3 maggio 2010

Favola dei Bambini Blu


Favola dei bambini Blu

Tiranno il sonno ch’è stato tolto loro da li padri,
povere le mamme che ne soffriranno,
vederli poi partire in guerra da soldati
con grandi elmi ninnoli e i ricordi della strada
andranno questi alla conquista dei sogni di rugiada
in primo mattino persi e dati loro dalle amate madri.
Le vecchine tutte intorno alla chiesetta
filano la lana a farne poi gomitoli giganti
che in una grande maglia si trasformerà
e che il gigante stesso da solo indosserà.
Magia questo tu voglia
gli permetterà tenere buona compagnia ai bimbi Blu
che non possono dormire
per presto tolti dai capezzoli dorati
della Madonna Madre e Padre.
Giovani soldatini giocano nella valle
per vincere a chi perde
così poi mangeranno gelati colorati.
Fanciulle ben vestite
sciolgono le loro trecce per le strade
ne faranno panna per riempire cuscini e materassi
che ben presto doneranno ai loro amanti.
Gli gnomi per fortuna non sono più arrivati,
il pifferaio magico è rimasto senza topi
adesso dorme solo in fondo al fiume
e meno male!
Uomini e donne partiranno su per la montagna
a ritrovar bambini
per poi restituirli alle loro vere madri!
Sono tanti in fila i volontari
che a quattro e ad otto si perdono nei boschi
sui fiumi e sulle navi
per dopo rincontrarsi ai piedi dell’antico monte
dove in su la cima, disse il vecchio contadino,
troverete la Strega Canterina
e semmai appare,la vedrete e a voi tutti butterà l’invito.
E lei il custode dell’Antico Libro
dove scritto troverete il gran segreto
che ridarà la pace e il sonno
ai Bambini Blu che non possono dormire.
Ma state attenti inganni lei conosce più di tanti
sorridono rassicuranti i volontari alla ricerca.
Sul treno Ciuffi Ciù che appena st’arrivando
saliranno tutti e dai finestrini s’affacciano a guardare
prima a destra, e lì vedranno
le sedie coi bicchieri che ballano sui tavoli a tre piedi,
e poi più avanti e dietro la sinistra
i topi cantano e suonano i violini
Ma imboccata la prima galleria
volontari e pure il treno spariranno
e non sapremo più se a casa torneranno.
Intanto in giù la piazza davanti al monastero
si sentono campane che rintoccano a memoria.
Donne tutte bianche all’or del suono
han già finito la bella grande maglia
che il buon gigante presto arriva e indossa.
E’ tardi e più di sera e dentro le cantine
i vecchi raccontano le storie
ai bimbi che purtroppo ancora svegli
ricordano le mamme accanto al letto
che il sonno e i sogni a loro davano
prima che lì padri ladri e gonzi ai loro figli tolsero
per darli a loro stessi
sentendosi di già dei rami secchi
che un dì per illusione
la testa e gli occhi chiusero alle proprie vere mogli.
Perciò scacciati, peccato poi a pensarci
l’aver sciupato confondendo amore per diletto
prezioso tempo malamente speso
per loro stessi e per le Belle e Sacre amate Spose!
Visti ne ho più d’uno
far crescere capelli dalle orecchie
Comunque sia
soltanto resta tanto amaro in chiusa storia
che cancellar non può
nemmeno più la pietra del Vulcano
come può succedere lo stesso all’incontrario.
Che pena io mi dico
a non conoscerne d’apprima la natura
di questi amanti che d’insospettati postumi riscontri
lascian sole le caprette a rigirar la giostra
che solo è proprietà di eterna storia
gestire in se l’augurio di questa nostra gioia
e così sia
ma nel vedersi rassegnati... adesso basta
che già dimenticavo dei nostri amati eroi
dall’altra parte dell’oceano
sbarcati a tempo fortunatamente tutti
sull’Isola di Terra Senza Terra.
Maschi e Femmine e pure Cani e Gatti
a vederli non si crederebbe che mangian ORO vero
Tanta è la Fame
Perciò qualsiasi cosa perde il suo Valore!
Così, tutti insieme, si ritrovarono al grande appuntamento
sotto i grassi piedi dell’antico monte.
Riposeranno in terra tutt’insieme
ci penserà la strega per dare a lor la sveglia
col canto di un latrato birichino
che il sangue gela solo ad ascoltarlo.
Ma il prezzo è troppo alto dell’impresa
e allora passa pure la paura
e sol per puro amore
solo per questo
Per uno Solo
pur per Solo
un Bimbo
questo ed altro si farà
Presto è già mattino
che il canto della strega presto arriva
a penetrar le orecchie di tutti gli accampati.
Comincia la scalata
e chi per primo avverte la presenza
o vede la Megera pronto è ad avvisare tutti gli altri.
Piante stranissime
s’incontrano a salir sul grande Monte,
animali mai prima visti che pure parlano
e non solo. Sono Esseri Ingannevoli
e Ridono Ridono Ridono…
Se vedono che cade qualcheduno.
La cattiveria di quegli esseri è normale
di più...è Perdonabile.
Non possono sapere che Natura
in questo ha fatto loro apposta il Dono per se stessi
che inconsapevoli ne resti questo il solo resto
a non vederci chiaro
non sono il solo DIO e in verità vi dico
non so se quel che dico è vero che sia giusto!
E’ carattere, direbbe ancor qualcuno,
puoi perdonarli o non,
coscienza tua è pari a quella loro
non hai Divin bilancia a giudicare.
L’ Importante che tu avverta
guardando dentro te sempre e oltre e più del fondo
per capire in vero
se quel che credi è veramente giusto
e Non provando il Gusto
di credere che quello che tu pensi sia più Giusto.
Come può credere l’avaro...a chi come lui non è
così lo stesso è...per chi avaro non lo è.
Ma la sofferenza sotto sotto
a tutti ci è compagna nella vita.
Tornando a coppe...Alla vista della strega
il grido di uno dei compagni volontari è cosi forte che gira tutta la montagna e allerta tutti.
Man mano...a salire sopra il monte
s’avvicinano i compagni prendendosi per mano
e tutti insieme arrivati in su la cima
si ritrovano di nuovo in compagnia
e a men che dire entrano nell’antro
di una grande grotta
illuminata con fuochi d’acqua finta
e nove Muse false stan lì e fan la guardia.
Al centro
rinchiusa in una gabbia d’oro
c’è la Strega
ch’è tanto tanto brutta...Proprio per questo
che molto tanto tanto bella pare
segnata e disegnata dal tempo dei millenni.
“Che cosa siete venuti a fare?” Chiede la Medusa
rivolgendosi ai presenti
con voce tremolante rauca e ringhiolosa.
“Lo sai benissimo Signora!”
...Le rispondono.
Che presto chiede loro un gran da fare.
Presto!
Tutta la grotta dev’esser ben pulita e riordinata
poi uscita dalla gabbia si siede sul suo Trono
e a fianco un subalterno malridotto
a tutti va chiedendo qualche soldo
Un indovinello presto detto è da risolvere
e ai presenti sottoposti dice:
“Io posseggo una grande stufa per il riscaldamento
d’inverno la tengo dentro casa...ma sopra un albero
d’estate la sistemo...adesso ditemi perchè
tantissime sono le risposte
e mai una ne riescono ad azzeccare”
Passano ore giorni e mesi... ma la risposta giusta
ancora non arriva.
Ecco che finalmente si fa avanti un cagnolino
che si chiama Charlie-Paghy che con sottile
e assai timida voce gli risponde:
“Perchè la stufa è tua e quindi la sistemi
lì dove ti pare!”
La strega per la rabbia tre volte starnutì
nè potè negare e ancor di più s’era adirata
che il più piccolo tra i piccoli aveva indovinato.
Così apparve la Fata dei Fuochi d’Acqua Finta
che avrebbe poi negato a lei la gabbia d’oro
che alla strega tanto tanto le piaceva
restarne chiusa dentro
maneggiando di continuo monete di brillanti,
se non avesse più prestato fede al giuramento fatto
in cambio di risposta indovinata
restituir l’antico libro
che aveva in perfida magia
già sequestrato.
Contenti tutti Il Libro Antico è stato conquistato
e grande festa al cagnolino fu si fatta
e il Treno Ciuffì Ciù è ritornato
e tutti ben felici indietro torneranno.
Questa è la favola dei bambini Blu
che a colpo d’ascia e penna tra le dita
presto è camminata.
Adesso è notte e sono stanco
e vi ringrazio d’aver letto, e qui io vi saluto
buona notte a tutte e a tutti e pure ad uno ad uno
senza mai scartar nessuno!


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